Questo è uno spazio in cui raccoglierò una parte del mio mondo, quello dedicato alla mia passione per la cucina, in generale.
Sarà sempre in divenire perchè sono sempre alla ricerca della variante, del meglio... di altro.

Luisa

venerdì 6 novembre 2009

Vellutata di gambi di carciofo


Qualche giorno fa, cercando altro, mi sono imbattuta in questa ricetta, sull'Enciclopedia della Cucina Italiana, Vol. 4, Minestre, Gnocchi e Polenta.

INGREDIENTI
(4 porzioni non abbondanti)

8 gambi di carciofo*
5 dl brodo vegetale
30 gr burro
1 cucchiaio raso di farina
40 gr parmigiano
1 dl latte intero
crostini pane tostato
timo

* se i gambi sono lunghi

PROCEDIMENTO

Spelate e tagliate a rondelle i gambi di carciofo, io ne ho utlizzati 10 perchè erano corti.
Metteteli a bollire per 30 minuti in acqua poi scolateli.
Tenetene da parte una manciata.
Il resto frullateli col mixer.

Sciogliete in una casseruola il burro, aggiungete il cucchiaio di farina e mescolate velocemente, poi aggiungete il brodod caldo e quando sale il bollore unite la crema di carciofi. Cuocete e addensate solo 10 minuti poi aggiungete il latte, il parmigiano e le rondelline lessate di gambi di carciofo, ancora due minuti e la vellutata è pronta.

Servite con una spolverata di timo e decorate con qualche cubetto di pane casalingo grigliato.

CONSIDERAZIONI

Ottima Ottima Ottima !

Dovete farla e assaggiarla! La consistenza è delicata, il "ruvido" del carciofo non prevale. Sono quasi stata aggredita perchè ce ne era un solo piatto a testa.

Nella ricetta aggiungono che volendo rendere la vellutata più ricca si può aggiungere a cottura ultimata, fuori dal fuoco, un tuorlo leggermente sbattuto col parmigiano. Per me è perfetta così.

CONSIDERAZIONI 2

Ecco anche una versione simile dove potrete ottenere la stessa dose ma utilizzando metà dose di gambi di carciofo, una patata e una cipolla. Giudicate voi quale è la migliore.

Quiche di cavolo (nero)


Quiche di cavolo (nero), inserito originariamente da fugzu.

Questa ricetta proviene dal Volume "Cucinare Meglio Verdure", Ed. Mondadori. In particolare la ricetta "Cabbage quiche" è di George Seddon e Helena Radecka dal libro "Your Kitcken Garden".

Ho dimezzato il quantitativo di cavolo (non era indicato il tipo) e usato solo panna. Ho cotto direttamente la pasta sfoglia avendo precotto il cavolo prima nella pentola a pressione.

INGREDIENTI

1 disco pasta sfoglia
250 gr cavolo nero privato delle coste
125 gr burro
3 uova
3 dl panna
4 cucchiai da tavola di gruyere
3 cucchiai da tavola di parmigiano
sale, pepe
noce moscata


PROCEDIMENTO

Accendete il forno ventilato a 210°C.
Tagliate a striscioline il cavolo e cuocetelo per 20 minuti nella pentola a pressione, poi scolatelo e tenetelo da parte.
Mescolate le uova, la panna con i formaggi grattugiati e la noce moscata.

Saltate a fiamma viva il cavolo con il burro fino ad assorbirlo. Lasciate raffreddare leggermente poi versate in una ampia ciotola con tutti gli altri ingredienti.

Foderate un ampio stampo da crostata con un foglio di carta forno, stendete il disco di pasta sfoglia e versate tutto il composto. Infornate a 210°C per 40 minuti.

Una volta sfornato aspettate un quarto d'ora per sformare e servire.


CONSIDERAZIONI

La ricetta prevedeva l'uso di cavolo (generico) solo sbollentato con acqua bollente, la cottura in bianco della base in pasta sfoglia e l'uso di un misto di panna e latte non definito nelle proporzioni.

Io ho preferito seguire le mie modalità solite per torte salate e il risultato secondo me è stato ottimo. La precottura del cavolo e poi saltarlo in abbondante burro l'ha reso morbido e gonfio, delicato, fatto davvero unico per la rusticità del cavolo nero.

La panna che uso io ha una parte più solida e una liquida, ho quindi pensato di utilizzare solo panna, all'estero penso la panna sia venduta di consistenza maggiore della nostra. La cottura in bianco per me era inutile avendo già precotto il cavolo.

Passiamo ai sapori e alle consistenze! Una rivelazione: la dose è abbondante e pensavo che ne avremmo mangiato meno della metà, noi quattro invece, fetta dopo fetta, l'abbiamo divorato quasi tutto.

La cosa davvero interessante è che pur essendo il cavolo l'ingrediente dominante in realtà non lo è e si sposa perfettamente con gli altri piccoli sapori, facendoti apprezzare l'insieme e non stancandoti ma deliziandoti.

Nella ricetta originaria segnalano anche che lo stesso composto, cotto al forno a bagnomaria, senza sfoglia, è un ottimo contorno da servire con piatti di carne.